sabato 1 maggio 2010

L’ Europa sta scoppiando e il “sogno” se ne va. di Donatello Poggi

1/05/2010, 08:05

L’ Europa sta scoppiando e il “sogno” se ne va. di Donatello Poggi
Ci avevano detto che entrare nell’Unione Europea avrebbe significato benessere, opportunità per tutti (chi?), migliori condizioni di vita e frottole varie.
Ce lo avevano detto fino a pochi mesi fa anche i nostri filoeuropeisti nostrani come Marty, Cavalli, Merlini, Marina Carobbio (tutti con un salario da operai o impiegati) e chi più ne ha più ne metta.
Non è così, l’Europa puramente economica che 5 o 6 multinazionali (banche comprese) hanno voluto a tutti i costi (degli altri), imponendo la loro prepotenza e i loro ricatti ai Governi interessati e collusi (dov’è il primato della politica?), sta letteralmente scoppiando!
La Grecia, il Portogallo e l’Irlanda – ma non siamo che agli inizi – stanno andando letteralmente in bancarotta e gli “aiuti” miliardari concessi dalla stessa UE e dal Fondo monetario internazionale, saranno pagati ancora una volta dalle lavoratrici, dai lavoratori e dalle classi più deboli.
Leggo stamattina sul “Corriere della Sera” che una delle prime misure del governo greco, come “garanzia” ai prestiti ricevuti, sarà quella di tagliare gli stipendi. Si va verso una rivolta di piazza ?
Era prevedibile, lo sapevano già tutti, la Grecia aveva addirittura “truccato” i propri conti per farsi vedere più bella dall’UE, ma che più interessava i burocrati di Bruxelles a quei tempi erano gli stipendi degli europarlamentari e le nomine nelle varie commissioni , con relative retribuzioni aggiunte. Vergogna!
Non si poteva e non si può dire sì a un’Europa puramente economica aspettando che poi arrivasse, quando mai, quella sociale. Questa era la tattica dei socialisti rivelatasi perdente a tutti gli effetti.
L’Europa sociale non è mai arrivata, anzi, hanno messo in concorrenza il costo del lavoro per bloccare o ridurre i salari e far sì che si scatenasse una guerra fra poveri, a vantaggio unico delle solite 5 o 6 multinazionali e di manager strapagati a suon di milioni come ricompensa dei massicci licenziamenti.
In Svizzera hanno avuto ragione, ed i fatti lo stanno a dimostrare, coloro che sono stati sempre contrari all’entrata nell’UE del nostro Paese.
Una vecchia regola dice che le cose che funzionano non si modificano, soprattutto se non si sa dove si va a finire. Ma è così difficile da capire?
Chi, ancora fino a pochi mesi fa, ha perorato la causa dell’entrata della Svizzera nell’UE ha sbagliato grossolanamente e dimostra poca abilità e lungimiranza politica e dovrebbe trarne le conseguenze.
Per gli Accordi Bilaterali stesso discorso, chi ci guadagna alla fine sono sempre “i soliti” (pochi) e vedremo se nel 2011 i ticinesi se ne ricorderanno.
Dove sono gli europeisti convinti? Non li sento e quei pochi che parlano o che scrivono si fanno compatire perché non hanno il coraggio politico di dire: abbiamo sbagliato.
Chi difende ancora “ il sogno” europeo lo vada a dire in Grecia, magari nelle piazze che fra non molto diventeranno incandescenti e dove la gente, a giusta ragione, protesta già da tempo.
Troppo facile stare comodamente seduti negli studi collusi di Comano dove poi ti offrono anche lo spuntino. Troppo facile.

Donatello Poggi
deputato al Gran consiglio

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