Ieri Boris Bignasca dalle colonne del Mattino ha annunciato le sue dimissioni dal Gran Consiglio. Ne abbiamo approfittato per fare due chiacchiere con l’ormai ex più giovane deputato in Gran Consiglio.
Boris Bignasca, lei ieri dalle pagine del Mattino ha annunciato le sue dimissioni da deputato in Gran Consiglio. Come è maturata la sua decisione?
Negli ultimi mesi non sono riuscito a conciliare la politica e gli studi. Dipenderà forse dalla mia mancanza d’esperienza e di capacità, ma l’attività di parlamentare mi stava “rubando” troppe energie mentali. Purtroppo, anche se il “cuore” continuava a chiamare verso la politica, ho dovuto impormi di fare una scelta radicale e di dedicarmi alla mia formazione professionale in maniera più decisa.
Lei, nel 2007, fra gli eletti in Gran Consiglio era il più giovane. Adesso si ritira, e probabilmente lascerà il posto a qualcuno più vecchio di lei. Non crede che la Lega, nonostante raccolga molti voti dai giovani, abbia una deputazione un po’ in là con gli anni?
A livello anagrafico è un’analisi condivisibile, tuttavia, il gruppo della LEGA è stato scelto dalle cittadine e dai cittadini di questo Cantone e dunque ha la sua legittimazione popolare. I miei (ex) colleghi di gruppo, giovani e meno giovani, si sono battuti per gli interessi dei cittadini e per questa ragione sono stati premiati. Nonostante questo creando il Movimento Giovani Leghisti ho voluto dare un segnale di cambiamento, che pian piano potrebbe permettere un rinnovamento nelle file della Lega, in modo da dare ad ognuno un ruolo adeguato al suo impegno, alla sua esperienza e alle sue capacità. La questione principale, infine, è che tutta una fascia di persone non può permettersi di esporsi a livello politico come leghista, e per questa ragione gli unici a potersi candidare senza troppi problemi sono i pensionati…
Solo un anno fa Boris Bignasca era dato dal settimanale Caffè e altri media come possibile successore di Borradori in governo. Ora non solo annuncia le dimissioni, ma pure che non si ripresenterà nel 2011. Questo vuol dire che succederà a Borradori nel 2015? Oppure che nelle proprie ambizioni personali non rientra il Consiglio di Stato?
Né il Caffè né altri media si sono degnati di interpellarmi in merito a questa questione. Avrei risposto semplicemente che all’età di 23 anni è sicuramente troppo presto per pensare a qualsiasi tipo di ruolo esecutivo.
Già la mia elezione in Gran Consiglio è stata, sotto molto punti di vista, prematura. Una volta terminato il mio percorso formativo (anche se nella vita non si finisce mai di imparare) si potrà valutare meglio il mio futuro professionale e politico. Sinceramente, poi, non credo di avere né l’indole né le capacità per ricoprire un ruolo tecnicamente e politicamente complesso come quello del Consigliere di Stato, soprattutto in un sistema politico che ha fatto del compromesso un fine, e non un mezzo per il miglioramento di questo Cantone.
Lei si è impegnato molto nell’ultimo quadriennio per la Lega. L’impressione che si ha dall’esterno, è che la Lega è in una fase di crescita, ma ciononostante sembra che faccia di tutto per non ottenere un secondo seggio in governo. Come mai? Cosa vi da in cambio il PPD?
Credo sia necessario rendersi conto che nonostante la LEGA sia un movimento politico ormai affermato, siamo ancora visti come dei parvenu della società e della politica. Molti ticinesi si esprimono a favore del nostro movimento sia nelle votazioni che nelle elezioni, tuttavia, in molti ambiti professionali (R$I, amministrazione cantonale, enti pubblici e parapubblici vari, banche, assicurazioni, studi d’avvocatura, ecc) professarsi leghista complica la vita. Tutto ciò in un Cantone che su 181 comuni ha ancora solo due sindaci leghisti (Frasco e Novaggio).
Gli elettori decideranno nell’aprile 2011 quale fiducia dare alla lista della Lega, che credo sarà molto competitiva. Possiamo sperare che questa lista potrà fare un buon risultato. Credo, tuttavia, che lo “sdoganamento” di questo Movimento non sia ancora completato in molti settori della vita di questo Cantone, ed è dunque già un ottimo risultato poter contare su almeno un Consigliere di Stato.
Sempre oggi sul Mattino, date con enfasi la possibilità che Re Giorgio a Lugano si ricandidi. Un mese fa davate “l’uomo del monte”, alias Fulvio Pelli, futuro sindaco della città sul Ceresio. Da luganese, lei preferisce Re Giorgio o l’uomo del monte?
Da luganese non posso che accettare la scelta dei luganesi, che negli ultimi 30 anni è andata a favore di Re Giorgio. Credo tuttavia che lo scenario Pelli non sia ancora del tutto tramontato. In realtà preferirei, comunque, che tra i due litiganti l’elettorato luganese possa scegliere un sindaco leghista.
In autunno il Mattino dovrebbe presentarsi completamente rinnovato, con più pagine, nuovi redattori, e qualche cambiamento radicale. Ci può anticipare come si trasformerà il Mattino? E anche il Mattinonline vivrà un profondo rinnovamento?
Non abbiamo ancora completato la fase d’ attuazione. Nonostante ciò posso anticipare che la grafica verrà rinnovata e che stamperemo in quadricromia.
La LEGA dovrebbe avere un suo spazio definito e delimitato all’interno del giornale, che é e rimane un progetto editoriale legato al Movimento, ma anche indipendente. Stiamo lavorando affinché, inoltre, sul mattinonline (che è stato rinnovato a gennaio 2010) sia presente la versione completa del giornale domenicale da consultare sul modello e-paper. Infine posso anticipare che ci saranno anche nuovi redattori… affaire à suivre.ticinolibero