venerdì 16 aprile 2010

Come un padre di famiglia di FABIO LURASCHI


Come un padre di famiglia



La fusione dei comuni del Gambarogno è un’occasione per rinnovare le forze in campo a livello di Municipio e di Consiglio Comunale. Per questo motivo ho deciso di accettare la proposta di candidarmi alle prossime elezioni del 25 aprile. Inoltre è significativo vedere con una leggera brezza che cominciò a soffiare venti anni fa, ancora oggi soffia ed è aumentata di intensità: ormai sul Gambarogno soffia e continuerà a soffiare il Monscendrin della Lega dei Ticinesi, quel vento che i pescatori del lago temono perché all’improvviso ti fa ballare tanto la barca e non sai se tornerai a riva sano e salvo!
Voglio impegnarmi per far valere la volontà della gente, perché sono sicuro che se tutti potessero decidere come vogliono, molte cose in passato sarebbero andate in modo diverso. Perché il buon padre di famiglia non spreca risorse, soldi ed energie: è consapevole delle necessità dei suoi cari e come capofamiglia decide per loro nel modo che egli reputa migliore. E guarda sempre di essere efficiente; raggiunge lo scopo spendendo il meno possibile e camminando sulla via più breve. Questo è il mio modo di agire e pensare: odio infatti il falso perbenismo e l’ipocrisia, o chi si impone e si vende sfruttando l’ignoranza altrui. L’appagamento più bello per il capofamiglia è la felicità dei suoi cari, ecco. Sono sicuro che in questi due anni che seguono bisognerà decidere molti aspetti organizzativi in Gambarogno. Sembra però che gran parte sia stata già decisa e fissata: nel segno della continuità i pezzi della scacchiera sono già stati mossi, o lasciati lì dov’erano. Ma è proprio quello che i Gambarognesi vogliono? Dove volete la cancelleria? Dove siete più comodi con i servizi? Preferite un punto centrale o davvero passate tutti i giorni a Contone? Da quello che si sente sembra che i sindaci passati abbiano ridisegnato il nuovo comune avendo come modello il loro e focalizzandosi su di esso. Ma a me sembra che la realtà sia ben diversa: siamo di fronte a un nuovo grande comune, nuove dimensioni e soprattutto nuova gente. Nuove esigenze, nuove volontà. Cambiano anche i confini, politici e psicologici. Non più i vicini di prima, ma altre realtà comunali, altre interazioni. Non si guarda più il Piano di Magadino dal di fuori: ormai ci siamo dentro! E il padre di famiglia deve ripensare il tutto: creare opportunità di lavoro per lui e i famigliari, valorizzare il territorio, difendere la propria casa e il proprio giardino. Deve guardare avanti pieno di spirito di iniziativa, di buona volontà e con una motivazione forte forte.

La Lega dei Ticinesi mi è sempre piaciuta. Mio padre la vissuta dagli inizi, quando ancora si veniva visti come fuorilegge se si aderiva al movimento. Oggi questa consolidata realtà mi dà la possibilità di fare qualcosa per la gente e per la Lega. Ecco perché mi sento di seguire questa iniziativa e di impegnarmi per essa.

Sono nato e cresciuto a Neggio, nel Malcantone. Ho vissuto lì fino a venti anni. Poi mi sono trasferito per motivi professionali a Zurigo, dove sono stato per cinque anni. Da alcuni anni risiedo con la mia ragazza a Quartino, nella zona del Luserte. Professionalmente mi occupo di consulenza finanziaria per le piccole e medie imprese, come dipendente di un grande istituto finanziario, non bancario. Nel tempo libero mi piace accompagnare un pescatore sul Lago Maggiore: con la sua barca peschiamo con i cani e con la tirlindana. Mi interesso anche di storia ticinese. Ho svolto il servizio militare nel servizio del treno, con i cavalli da soma, e sono diventato ufficiale. Ritengo che la formazione continua sia lo strumento migliore per restare sempre a giorno con le novità ed essere pronto alle nuove sfide lavorative.

Il mio programma mette come priorità il traffico nel Gambarogno e dal Gambarogno verso Locarno, Bellinzona e la vicina Italia. Legato alla miglioria del traffico vi è anche il tema di una buona gestione del territorio: le famiglie devono poter essere contente della vita nel Gambarogno e non devono subire disservizi e esternalità negative. Un esempio: la nuova discarica di inerti di Quartino è ormai una cosa decisa e pressoché impossibile ipotizzare un ricorso, visto l’attuazione del PUC (Piano di utilizzo cantonale). Vista la sua posizione a ridosso delle prime abitazioni del nucleo di Quartino, che almeno i soldi promessi dal Cantone vengano impiegati per ridurre al massimo le influenze negative sulla gente vicina e sulle persone che transiteranno sulla strada Bellinzona-Locarno (altrimenti a causa della polvere non vedranno nemmeno il cartellone turistico Benvenuti in Gambarogno!).

Viva il Gambarogno e la sua gente! La Lega c’è.

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