lunedì 19 aprile 2010

il carro davanti ai buoi

Elezioni nel Gambarogno : il carro davanti ai buoi


Potremmo anche sbagliarci ma, nel messaggio municipale n. 3/2010 riguardante la sede della nuova cancelleria che sarà insediata nei locali della Posta e risanamento uffici amministrativi, che il Municipio ha recentemente licenziato, qualche cosa non quadra.
Intanto ci piacerebbe sapere chi ha deciso che la sede del Comune del Gambarogno deve essere a Magadino e se aveva la competenza per decidere.
Risulta chiaro dal messaggio stesso che i lavori sono stati non solo deliberati, ma anche iniziati, e noi aggiungiamo quasi terminati, senza che il relativo credito di fr. 250'000.—sia stato approvato dal Consiglio comunale che si riunirà solo il 19.04.2010.
Quindi, diciamo noi, in crasso contrasto con la Legge che i Municipali hanno promesso di rispettare (sic!), ed in barba ed alla faccia dei Consiglieri comunali e degli elettori.
Il Municipio adduce a futili motivi di urgenza, che esistono solo nella mente di chi vuole imporre ai prossimi e nuovi amministratori comunali scelte già fatte, ritenendo che non siano capaci di farle da soli.
Il messaggio municipale dice anche che “per la ristrettezza dei termini anche la Commissione della gestione è stata informata prima della delibera”.
Questa dichiarazione ci sorprende e ci dà da pensare poiché di questa commissione fa parte un alto funzionario degli Enti locali.
Non possiamo dubitare della sua integrità; come funzionario dello Stato avrebbe fatto intervenire l’Autorità superiore, a meno che per le elezioni del 25.04.2010 ci sia in vista un qualche “pateracchio”.
Questa storia dell’urgenza fa ridere i polli e ci porta a pensare che il tutto faccia parte di un programma preorganizzato da parte di chi vuole che la gente non sia informata e si trovi davanti al fatto compiuto senza che abbia potuto dire la sua.
La prova sta nel fatto che nel febbraio 2010 la Posta ha informato la popolazione che “l’ufficio postale a Magadino sarà chiuso al 1° marzo e il servizio offerto all’interno della Cancelleria comunale”, quando già nel gennaio 2009 aveva incontrato le Autorità comunali che si sono dette favorevoli per la sua trasformazione in agenzia postale presso la Cancelleria comunale.
Strano a dirsi, ma il Comune di Magadino, contrariamente ai Comuni toccati dal problema della chiusura degli uffici postali che si battono, con becco ed unghie, per non rinunciare ad un servizio universale che mancando impoverisce il Paese, ha accettato con remissione e tace, soprattutto con la popolazione.
Ma i dubbi e gli interrogativi che nascono da questo strano comportamento ci impongono un ulteriore quesito a sapere se, qualora dopo l’accettazione (ovvia) del credito da parte del Consiglio comunale, i cittadini volessero esercitare il diritto di referendum.
Saranno i cittadini di Magadino (che sparirà il 25 aprile) o i cittadini di tutto il Gambarogno che potranno referendare una decisione del Consiglio comunale di Magadino?
Forse qualcuno, in questa schizofrenica ingiustificata e preoccupante corsa in vanti, ci saprà dare una risposta.
Intanto constatiamo, se ancora ce ne fosse bisogno, che la democrazia sta andando a ramengo, che impera l’arroganza e che il cittadino è sempre più considerato come “lo zotico di turno” da interpellare quando serve, ma comunque sempre da mungere.

Luciano Ranzoni
LdT Gambarogno

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