
Cleto Ferrari
Classe 1963, di origini bleniesi, sposato con Sonia e con i bimbi Sara, Mila, Sini, Geo e Lio risiediamo a S. Abbondio. Le radici sono legate al mondo rurale. Con la laurea in economia aziendale a Zurigo, ho completato esperienze e regole di vita legate alla natura, con quelle dell’economia e dell’imprenditoria.
Nell’ambito professionale ho ricoperto per sei anni il ruolo di responsabile del personale Croce Rossa Svizzera del centro rifugiati di Castione. Dal gennaio 1995 cotitolare di un’azienda agricola viticola in Valle di Blenio. Dal 1995 sono Segretario agricolo dell’Unione contadini ticinesi, associazione che promuove il ceto agricolo cantonale.
L’attività pubblica svolta sia a livello di esecutivo, sia a livello legislativo, e il costante lavoro da esterno a diretto contatto con l’amministrazione cantonale, mi ha permesso di avere una discreta visione d’assieme dell’apparato statale.
Operando nel settore privato sono giornalmente confrontato ad aspetti economici e finanziari. Ho regolare contatti con i media cantonali e nell’ambito lavorativo ricopro anche il ruolo di rappresentante dell’editore del settimanale Agricoltore Ticinese.
Il settore agricolo conta poco più dell'1% della popolazione attiva. Nella mia attività professionale ho promosso gli interessi agricoli cercando di farli coincidere il più possibile a quelli generali del cantone. Quella della collaborazione e della coesione d'intenti con tutta la società è l'unica via percorribile anche nell'attuale contesto politico agricolo ed economico.
Sono promotore e responsabile di progetti con interessanti ricadute per il Ticino rurale, la gestione del territorio e la conoscenza del settore agroalimentare, spaziando dalla gestione agricola delle selve castanili, all'agriturismo, al marketing con la creazione del marchio di garanzia Ticino (marchio territoriale), alla collaborazione con il settore turistico e artigianale, al coinvolgimento delle famiglie ticinesi con il primario attraverso il nostro settimanale Agricoltore Ticinese. Giornale che cerca di gettare le basi tra i cittadini, le famiglie con bambini e la natura gestita dall’uomo presentando un’ampia paletta di occasioni che vano dalla coltivazione dell’orto, a conoscenze alimentari e della trasformazione di prodotti anche a livello casalingo o programmi didattici come Scuola in Fattoria.
In questi anni ho potuto lavorare a stretto contatto dell'amministrazione cantonale, dei comuni, delle regioni, di enti pubblici ma anche di associazioni padronali.
Il mio potrebbe sembrare un profilo specifico legato al settore agricolo. Non credo in quanto pur essendo attivo nel settore primario lavoro soprattutto con criteri sovraregionali (per non dire cantonali), intersettoriali e soprattutto promuovendo l'interesse generale del cantone. Il fatto di lavorare a stretto contatto dell'amministrazione mi ha permesso di conoscerne pregi e difetti. Credo che proprio in questo ambito si presentino margini di miglioramento non indifferenti sia a livello organizzativo che a livello di conduzione e motivazione del personale.
Credo profondamente nel ruolo dell’ente pubblico.
Ambiti politici ricoperti
-dal 1992 al 1996 municipale a Ludiano
-dal 1999 Gran Consigliere, membro:
.della Commissione speciale delle bonifiche fondiarie;
.della Commissione speciale della pianificazione;
.della Commissione speciale tributaria (dal 2003-06);
.della Commissione petizioni e ricorsi (dal 2007-10);
.dell’Ufficio presidenziale (al 2010);
-dal 2000 al 2003 municipale a Ludiano
-dal 2004 municipale a S. Abbondio
-dal 2004 membro della delegazione
consortile del Piano Regolatore del Gambarogno (in revisione)
Hobby e sport Calcio
Innesto alberi, in particolare castagni
Muri a secco e recupero rustici
Gestione del bosco
Viticoltura
Classe 1963, di origini bleniesi, sposato con Sonia e con i bimbi Sara, Mila, Sini, Geo e Lio risiediamo a S. Abbondio. Le radici sono legate al mondo rurale. Con la laurea in economia aziendale a Zurigo, ho completato esperienze e regole di vita legate alla natura, con quelle dell’economia e dell’imprenditoria.
Nell’ambito professionale ho ricoperto per sei anni il ruolo di responsabile del personale Croce Rossa Svizzera del centro rifugiati di Castione. Dal gennaio 1995 cotitolare di un’azienda agricola viticola in Valle di Blenio. Dal 1995 sono Segretario agricolo dell’Unione contadini ticinesi, associazione che promuove il ceto agricolo cantonale.
L’attività pubblica svolta sia a livello di esecutivo, sia a livello legislativo, e il costante lavoro da esterno a diretto contatto con l’amministrazione cantonale, mi ha permesso di avere una discreta visione d’assieme dell’apparato statale.
Operando nel settore privato sono giornalmente confrontato ad aspetti economici e finanziari. Ho regolare contatti con i media cantonali e nell’ambito lavorativo ricopro anche il ruolo di rappresentante dell’editore del settimanale Agricoltore Ticinese.
Il settore agricolo conta poco più dell'1% della popolazione attiva. Nella mia attività professionale ho promosso gli interessi agricoli cercando di farli coincidere il più possibile a quelli generali del cantone. Quella della collaborazione e della coesione d'intenti con tutta la società è l'unica via percorribile anche nell'attuale contesto politico agricolo ed economico.
Sono promotore e responsabile di progetti con interessanti ricadute per il Ticino rurale, la gestione del territorio e la conoscenza del settore agroalimentare, spaziando dalla gestione agricola delle selve castanili, all'agriturismo, al marketing con la creazione del marchio di garanzia Ticino (marchio territoriale), alla collaborazione con il settore turistico e artigianale, al coinvolgimento delle famiglie ticinesi con il primario attraverso il nostro settimanale Agricoltore Ticinese. Giornale che cerca di gettare le basi tra i cittadini, le famiglie con bambini e la natura gestita dall’uomo presentando un’ampia paletta di occasioni che vano dalla coltivazione dell’orto, a conoscenze alimentari e della trasformazione di prodotti anche a livello casalingo o programmi didattici come Scuola in Fattoria.
In questi anni ho potuto lavorare a stretto contatto dell'amministrazione cantonale, dei comuni, delle regioni, di enti pubblici ma anche di associazioni padronali.
Il mio potrebbe sembrare un profilo specifico legato al settore agricolo. Non credo in quanto pur essendo attivo nel settore primario lavoro soprattutto con criteri sovraregionali (per non dire cantonali), intersettoriali e soprattutto promuovendo l'interesse generale del cantone. Il fatto di lavorare a stretto contatto dell'amministrazione mi ha permesso di conoscerne pregi e difetti. Credo che proprio in questo ambito si presentino margini di miglioramento non indifferenti sia a livello organizzativo che a livello di conduzione e motivazione del personale.
Credo profondamente nel ruolo dell’ente pubblico.
Ambiti politici ricoperti
-dal 1992 al 1996 municipale a Ludiano
-dal 1999 Gran Consigliere, membro:
.della Commissione speciale delle bonifiche fondiarie;
.della Commissione speciale della pianificazione;
.della Commissione speciale tributaria (dal 2003-06);
.della Commissione petizioni e ricorsi (dal 2007-10);
.dell’Ufficio presidenziale (al 2010);
-dal 2000 al 2003 municipale a Ludiano
-dal 2004 municipale a S. Abbondio
-dal 2004 membro della delegazione
consortile del Piano Regolatore del Gambarogno (in revisione)
Hobby e sport Calcio
Innesto alberi, in particolare castagni
Muri a secco e recupero rustici
Gestione del bosco
Viticoltura
Programma
Un Gambarogno diverso?
Entro fine mese si voterà per il nuovo Municipio del Gambarogno nato dalla fusione di ben 9 Comuni.
Un cambiamento non indifferente. Al momento la campagna elettorale sembra molto sobria come sobria è stata l’accoglienza della nascita del nuovo Comune.
Eppure è in questo momento che dovrebbero uscire idee e progettualità contagiose per il futuro di questo vasto comprensorio.
Bisogna ammettere che per mettere in moto una nuova struttura amministrativa di questa portata va fatto un lavoro importante a livello organizzativo. Forse proprio perché questo lavoro è stato privilegio di pochi, legittimati non si sa bene da chi, sono stati anche pochi ad essere contagiati da questo importante evento.
Le mie sensazioni scaturiscono da una conoscenza un poco distaccata, quasi da osservatore esterno di questa realtà, risiedendo da relativamente poco nel Gambarogno. Eppure mi sento parecchio coinvolto in quanto la mia famiglia è parte di questo comprensorio.
Personalmente ero contrario alla fusione con le modalità proposte. Il fatto di includere il Comune di Contone nel nuovo comune Gambarogno era inopportuno. Il discorso delle fusioni a mio parere ha una logica se con la creazione di una più vasta e nuova amministrazione si crea efficienza; efficienza che di regola nelle regioni marginali è data da affinità delle problematiche da affrontare, mentre per le zone centrali avviene tramite la creazione di veri e propri agglomerati. Includere Contone nel resto del Gambarogno significa disperdere le energie. I comuni lacustri sono confrontati con problematiche legate al turismo, alla gestione esemplare del territorio e delle rive lago e alla vicinanza con il confine. Contone è invece area residenziale e artigianale-industriale per cui il nuovo Municipio dovrà disperdere energie con nuovi problemi e avrà maggiore difficoltà a creare unità d’intenti tra i cittadini toccati da problematiche molto differenti.
Comunque è ora che dobbiamo parlare del nostro futuro altrimenti perderemmo una grande occasione.
Penso che a breve dovremmo rivendicare e ottenere ascolto nelle commissioni interregionali dei trasporti che si occupano anche dei progetti d’agglomerato. In questi gremi dovremmo riuscire a portare le nostre esigenze in merito alla mobilità lenta e pubblica per trovare anche i finanziamenti necessari. Piste ciclabili e pedonali, una stazione a Quartino vanno assolutamente realizzati con finanziamenti non indifferenti che possono essere attinti solo in questi ambiti grazie ad importanti aiuti federali.
Un altro discorso che va affrontato a breve è quello di una reimpostazione del nuovo Piano Regolatore, carente a livello di regionalizzazione e del riconoscimento delle piccole attività artigianali e legate ai servizi, delle esigenze della ristorazione e del turismo in generale e di spazi pubblici. Con delle varianti di PR potrebbero essere trovate soluzioni relativamente in fretta con un dislocamento sul territorio di apposite microzone.
A noi favorevole è il Piano Direttore che ci riconosce l’esigenza di maggiori posteggi per cui questo aspetto potrebbe essere maggiormente organizzato e conciliato ad altre esigenze come ad esempio la ristorazione.
Nell’ambito dell’importante ruolo che ricopre la sicurezza per l’attrattività residenziale, i comuni che si situano sul confine vanno rinvigoriti e non lasciati a mo di museo. Bisogna ricordare che il primo controllo fatto al confine avviene dalla popolazione residente, ma se non creiamo condizioni ideali per risiedere tutto l’anno ciò non potrà avvenire e andrà a scapito anche della sicurezza di tutto il comprensorio.
Per un Comune che si sviluppa su di una lunghezza di oltre 15 km è stato un errore potenziare unicamente un centro sportivo a Quartino fortemente sbilanciato verso nord.
Vanno realizzati altri spazi anche nei comuni più discosti e renderli fruibili e di facile accesso a tutti gli abitanti.
Siamo carenti in spazi pubblici, in piazze da valorizzare in tutti i comuni e nel ricupero di manufatti di valore paesaggistico.
Il discorso lago dovrebbe conoscere uno sviluppo di spazi di attracco per barche e di valorizzazione di spazi gestiti per i bagnanti. La scheda di Piano direttore assegna sufficienti criteri per la questione porto per cui questo ambito è in grande parte già regolamentato.
Un discorso a medio termine è quello della gestione del territorio. Per questioni paesaggistiche e turistiche, ma anche di sicurezza dobbiamo gestire maggiormente il bosco e gli ultimi spazi verdi. Anche il sedime ferroviario dovrebbe essere maggiormente curato e per fare questo bisogna assolutamente coinvolgere le FFS quale proprietario. La gestione del territorio va impostata in modo che non pesi troppo sulle finanze pubbliche ma non dobbiamo nemmeno dimenticare che i giardinieri attivi nel Gambarogno sono parecchi.
Per il collegamento A2-A13 non ci resta che rivendicare un valido aggancio con il Gambarogno a Quartino cosa che in passato purtroppo è stata sottovalutata. Mentre che per Quartino e Contone non rimane che limitarsi a rivendicare con convinzione validi collegamenti pedonali, per i mezzi pubblici e vere ciclopiste (e non percorsi ciclabili) in un futuro prossimo indispensabili in quella che è la zona più pianeggiante del Ticino. Per fare questo il nuovo tracciato A2-A13 deve avere un carattere estremamente drenante da togliere il traffico dagli abitati e dall’attuale strada che andrebbe ristretta appunto per lasciare spazio a tutte le altre possibilità di mobilità elencate.
Solo con chiari obiettivi per il futuro comune potremo sostenere le numerose associazioni presenti sul territorio e condurre loro nuove linfe. Anche il personale del nuovo Comune va motivato e coinvolto e fatto parte di chiari obiettivi.
Il Gambarogno ci è stato tramandato bello, non dobbiamo rovinarlo e continuare a farlo vivere.
Cleto Ferrari Lista 3 LEGA Municipio Gambarogno
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